L'energia del futuro

indietro continua a leggere . . .Come tutti sanno, Italia e Francia hanno stretto un accordo sull'energia nucleare.
22 anni fa, tutti i cittadini votanti sono stati chiamati alle urne per scegliere democraticamente con un referendum la qualità del proprio futuro, il responso sensato e comprensibile è stato un "no!" all'energia nucleare.
A causa del difficile smaltimento delle scorie e dell'elevatissimo costo di gestione e manutenzione, molti stati, compresi gli USA stanno da qualche anno lasciando la tecnologia nucleare per avvicinarsi alle energie rinnovabili.
Le nazioni scandinave, da anni producono energia grazie ai pannelli fotovoltaici e ai geiser, il tutto affiancato ad un' attenzione all'isolamento delle abitazioni, e altri piccoli accorgimenti.
I pannelli fotovoltaici offrono un'energia pulita e una volta amortizzata la spesa d'acquisto, anche molto economica.
C'è chi spaccia il nucleare come il futuro, anzi l'unico futuro possibile!!!
Ma per favore! mai sentita una stronzata simile!!!
Il nucleare è il passato e anche un brutto passato!
L'unica cosa che fa parte del futuro sono le innumerevoli scorie ancora da smaltire e che "probabilmente" smaltiranno i nostri figli, nipoti, pronipoti....

Vi siete mai chiesti perchè per far bollire l'acqua (di questo si tratta) nelle centrali viene usato l'uranio e non ad esempio il torio (anche lui molto radioattivo)?
Semplice! Perchè solo l'uranio può essere impiegato militarmente.
Ecco svelato perchè tutti tengono così tanto ad avere centrali nucleari...
Come al solito l'informazione in Italia, fa credere e sentire solo ciò che fa comodo a qualcuno, ma sono convinto che non siamo tutti coglioni... sarebbe bello lo capissero anche sti criminali schifosi!!!

SVEGLIA GENTE!!!

Gli unici applausi che si meritano sono in faccia!

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Rivoluzione

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I segni sono precisi, chiari e innegabili.

Chi guadagna 10 deve spendere per vivere 15 o 20.

I soldi sono in esaurimento.

La pazienza anche.

La grande crisi economica (potrò sbagliarmi ma è una bella mossa di politica internazionale) ha messo in ginocchio il mercato.


Le nazioni “povere” istruite e sfruttate dalle ricche viaggiano ormai con le loro gambe aggiudicandosi il mercato mondiale favorite dal basso costo della manodopera.

La gente è tornata a far sentire la sua voce in piazza con manifestazioni sempre più rumorose (questo i media non possono nasconderlo).

Un numero sempre maggiore di aziende “ridimensiona” il personale.

Se un'azienza mette in cassa integrazione tot operai, non può assumere nessuno fino a quando l' ultimo di questi non è rientrato.

Tante aziende unite da un nome formano una società, diciamo che c'è il gruppo “Superminchia”; io lavoro per la ditta Minchietta che fa parte di questo gruppo. Un mio amico lavora per la ditta Minchiaccia, anch'essa facente parte del gruppo Superminchia. Se la ditta Minchietta decide di lasciarmi in cassa, La ditta Minchiaccia può decidere di assumere. Giusto no?


Tanti e tanti operai picchettano le aziende e lottano giorno e notte per evitare di far trasferire il loro lavoro in Cina & Co. (questo viene nascosto anche bene).

Credo che i tempi siano quasi maturi. Prepariamoci perchè saranno anni difficili, anni di lotte di sangue e botte, di fame. Anni molto difficili nei quali la gente si riprenderà ciò che gli è stato strappato da governi terribili gestiti da persone schifose. Giornalisti corrotti complici di una dittatura perfida e meschina, manipolatori di pensiero e terroristi silenti. Come un animale selvatico messo con le spalle al muro, il popolo affamato e deluso è ormai pronto a difendersi, a cambiare questo schifo.

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IN UN MOMENTO

In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose.

DINO CAMPANA

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S.D.

Credo che lei fosse molto di più di una semplice aspettativa, e molto meno di una banale richiesta: lei era è basta! Non era nient’altro che una sensazione, era quella sensazione che si prova in pieno inverno, quando fuori il freddo è pungente e il vento ti taglia le labbra, non parli e non domandi per non ferirti, per non lacerarti l’anima, chiuso in casa, il suo calore, il riscaldamento che gira a pieno ritmo, lo scroscio della pioggia si confonde con le gocce della doccia bollente che ti ritemprano, sdraiato nel letto ti crogioli mentre guardi un bel film, sorseggi una tazza di cioccolato calda-incandescente, pensi che hai tutto, e pensi a niente, pensi che non ti serva altro, sei in pace!
era la serenità di un’alba, il conforto di un abbraccio insperato, l’affetto da troppo tempo cercato, e mai realmente trovato, affetto centellinato non per avarizia ma per paura, era la voglia di vivere ogni momento.
Ma lei era anche la maglia di lana che ti pizzica la pelle bagnata di sudore, un sottile tormento, era una promessa elettorale, una scritta sulla sabbia, era il fastidio di una bugia o di una maldicenza inesatta, era una presa in giro, una voce che si rincorre nel mio cervello, era la fragilità e l’immaturità, era la stessa delusione dei bambini per il regalo mancato che tanto avevano desiderato, la malinconia di un tramonto, era un ossimoro, la sfuriata di un temporale estivo e il capriccio di una ripicca, era da proteggere e crescere, e da detestare e allontanare, era un sorriso spezzato, e una lacrima asciugata appena sgorgata.
Era solo una sensazione, una sensazione unica come tante, semplice ed ingenua come il sorriso di un bambino, la matita che disegna e colora la mia vita, ma anche il cambio del vento che annulla le certezze, la libertà di essere se stessi castrata in un gioco di costrizione, effetto domino ad incastro nella mia mente, resta come un ricordo in prigione…che sensazione!

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CITAZIONE 2

Tutte le verita' attraversano tre fasi :
prima le si mette in ridicolo,
poi vengono attaccate violentemente
e infine vengono accettate come ovvie.

Arthur Schopenhauer

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Donne e razionalità

C'è chi sostiene che le donne non sono razionali
io credo al contrario che lo siano moltissimo
le donne nel loro mondo sono razionali
peccato che ognuna di loro abbia un mondo a sè

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Analogie

Una volta, se non la pensavi come loro eri messo al muro, fucilato o torturato fino alla morte.

Una volta, se scrivevi qualcosa che andasse contro al loro modo di pensare, il tuo scritto veniva sequestrato ed etichettato come fuorilegge.

Una volta, ti obbligavano a votare solo per loro.

Una volta, ognuno di loro viveva al di sopra delle leggi e aveva potere decisionale sulla vita o sulla morte di chiunque.

Una volta, comandava un omino con pochi capelli, molto impostato.


Ora, se non la pensi come loro sei o un reazionario o un comunista e non vieni giustiziato solo perchè non è etico .

Ora. se scrivi o se fai trasmissioni in cui racconti la verità delle cose, o ti querelano o ti censurano.

Ora, fanno schieramenti politici assolutamente identici, nei quali le due fazioni collaborano spianondosi la strada a vicenda.

Ora, chi governa fa leggi su misura per non andare in carcere, facendo passare come persecutori gli uomini di giustizia.

Ora, comanda un omino che aveva pochi capelli, molto impostato.




Io sarò sospettoso, ma secondo me ci sono molte analogie...

La differenza è che una volta questa forma di governo si chiamava regime fascista.

Ora democrazia costituzionale.

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VITA

Non sono io a non essere credibile, non sono io a dovermi giustificare, voi rinchiudete la gente, le fate ammattire nelle fabbriche, negli ospedali, nelle caserme, io creo i sogni: voi li uccidete. Io parlo sboccato, voi non parlate nemmeno la nostra lingua. Voi ci lasciate ai bordi, ci fate vedere donne che non potremo mai avere, posti dove non potremo entrare, cose che non potremo avere. Non siete diversi da noi, ladri e puttane vestiti bene, voi ci rubate il tempo che è l’unica cosa che abbiamo, ci insegnate a tradirci a non fidarci più uno dell’altro, voi spacciate certe droghe nelle farmacie e ci arrestate se ne vendiamo altre, e noi ve lo lasciamo fare, tutto questo, perché nella vita non c’è mai scelta, tranne che in certi campi, ma mai in quelli importanti. Ma io non voglio essere un prodotto del mio ambiente: voglio che il mio ambiente sia un mio prodotto.
Marracasch

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